In occasione della mostra
in corso a Casaletto Vaprio, è intervenuto alla presentazione della mostra e alla presentazione degli artisti il dottor -Simone Fappanni- oltre che alla presidente dell’associazione ACAV, di Codogno, -Emma Azzi-.
L’intervento del dottor Fappanni è stato a largo raggio, d’altro canto per una collettiva di certo non si poteva entrare, più di un tanto, nell’esaltazione un artista piuttosto che un altro.
Il dottor Fappanni, come viene sottolineato, è uno studioso d’arte, seppur questa funzione porti a esserne anche un critico, e nella sua esposizione ne ha dato esempio.
Pur essendo un sabato sera, all’apparenza in un paese deserto, erano presenti molti cittadini e artisti.
In tale occasione il dottor Fappanni ci ha concesso, gentilmente, questa intervista.
La pubblichiamo ringraziandolo per la sua disponibilità e con l’augurio di poter contare su sue presenze future.
• Qual’è il suo escursus di critico d’arte
Sono interessato a tutta l’arte in genere, ma mi occupo più frequentemente d’arte moderna e contemporanea.
• Si considera più un curatore o critico. Quale importanza dà a queste due figure in relazione all’attuale dibattito.
Mi considero uno “studioso d’arte”; il curatore e il critico sono due figure complementari: il primo si occupa di organizzare al meglio l’allestimento di una mostra e curarla dal punto di vista scientifico, il secondo di studiare le opere; non a caso spesso il curatore e il critico sono la stessa persona.
• Com’è nato il suo interesse per l’arte in genere e per l’arte contemporanea in particolare
Sin da giovanissimo più che amare l’arte, ho amato e amo gli artisti: sono attratto da chi ha uno spirito creativo e lo riflette nelle sue opere.
• Quando un critico d’arte è chiamato ad esprimersi e da chi
Generalmente dagli artisti, oppure da enti, associazioni o biblioteche interessati ad argomenti relativi alle Beaux-Arts.
• Secondo il suo parere come viene determinato il valore di un’opera d’arte contemporanea e quanto un critico d’arte può intervenirvi.
Il valore deriva soprattutto, ma non solo, da una o più perizie fatte da periti specificamente autorizzati (io non sono uno di essi) e dai risultati delle battiture d’asta. Credo che in questo senso il valore viene determinato dal mercato non dai critici.
• Vorrei sapere da lei come considera l’opera di un artista. Ovvero, le opere sono legate al tempo in cui sono state eseguite? Il fatto che alcune trasmettono ancora, e sempre, sensazioni mentre altre lasciano, diciamo indifferenti, dipende solo da chi le osserva?
Le grandi opere d’arte, quelle immortali, seppure legate a un determinato momento storico, sono capaci di emozionare chiunque. L’arte è emozione pura.
• Come può un artista contemporaneo trasmettere delle emozioni che resistano al tempo
Non c’è un modo, se un artista è un artista lo è.
• Il critico d’arte è un mestiere di sicuro complicato, come crede si possa esprimere un buon lavoro critico senza cadere nel cervellotico o nell’ermetico
Ci tengo moltissimo a sottolineare che la critica d’arte per me è una passione, non un lavoro. Ed è per questo che posso scegliere quali artisti presentare e quali no, quali libri o articoli d’arte scrivere e quali invece lasciare perdere. Il mio lavoro è insegnare, la mia passione, ripeto, è la critica d’arte.
• Sabato ha inaugurato la mostra di pittura a Casaletto Vaprio dal titolo “realistica-mente”, quanto realistico e quanta mente ha trovato negli artisti presenti. Quale reale lavoro critico, senza cadi-menti, ha elaborato in questo caso
In questa mostra ciò che è merge, a mio parere, è soprattutto, la differenza delle tante “anime artistiche” – mi passi il termine – degli espositori. E’ questo il vero valore aggiunto dell’esposizione che propone sia opere legate al reale sia altre legate all’immaginario che lambiscono misure compositive che lambiscono la non forma. Qualcuno, in questo momento non ricordo chi, ha detto che: “un’opera d’arte è una narrazione visiva”. A Casaletto possiamo gustare tanti racconti.
• Gli artisti presenti, appartenenti all’associazione ACAV, emerita associazione culturale di arti visive di Codogno, erano molti. Mi può raccontare qualcosa sulle opere presenti e la sua attenzione critica, in particolare, verso quali
L’attenzione è stata rivolta a tutti i protagonisti della mostra. In una collettiva è giusto dare la stessa importanza a tutti i partecipanti. Sicuramente mi ha impressionato la capacità di dare vita a sensazioni ed emozioni forti e, più in generale, la voglia di ogni artista di mettersi in “dialogo” con gli altri e con il pubblico.
• Qui parliamo di Imad Al Chamali. Cosa ha colpito la sua attenzione critica nelle sue opere
Al Chamali è un creativo a trecentosessanta gradi; ciò fa di lui un vero artista. I suoi lavori sono emozionanti perché sono veri, senza censure, arrivano direttamente al cuore con lampi intensi di luce e di colore.
• In quale chiave collocherebbe le opere di Al Chamali nell’arte contemporanea
Imad ha uno stile unico, personalissimo, riconoscibile, quindi diventa difficile collocarlo in uno specifico filone artistico. Direi che è un artista di ricerca.
• Per concludere, la sua opinione sul lavoro che svolge l’associazione ACAV
L’Acav, guidato dall’infaticabile presidente Emma Azzi, svolge un ruolo culturale di prim’ordine con mostre e iniziative di grande successo. Pertanto non posso che accogliere con grande soddisfazione gli inviti a presentare le loro iniziative: per me è sempre un onore e un piacere e invitare i vostri lettori alle mostre che curo e a leggere i miei libri d’arte; potete averne un’anteprima visitando il mio sito: http://www.webalice.it/fasimo/
(©by R.G.N.)